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Servizi innovativi per

CERTIFICAZIONI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE ESG

(Requisiti ambientali, sociali e di governance)

Valutare e dimostrare il proprio impegno per migliorare l'impatto ambientale sociale e di governance.

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Obiettivo di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

Le aziende possono e devono intervenire attivamente sulla lotta al cambiamento climatico.

Le certificazioni rappresentano strumenti essenziali che consentono alle aziende di valutare e dimostrare il proprio impegno su una vasta gamma di tematiche legate alla sostenibilità ambientale, alla responsabilità sociale e alla governance aziendale.

Economia Circolare (BS8001:2017)

La transizione verso un’economia circolare sposta l’attenzione sul riutilizzare, aggiustare, rinnovare e riciclare i materiali e i prodotti esistenti.
Quel che normalmente si considerava come “rifiuto” può essere trasformato in una risorsa.
L’economia circolare può quindi aprire nuovi mercati, che rispondano ai cambiamenti dei modelli di consumo: dalla convenzionale proprietà all’utilizzo, riutilizzo e condivisione dei prodotti. Inoltre, può concorrere a creare maggiore e migliore occupazione.
La BS8001:2017 è una norma pubblicata dal British Standard Institute per agevolare l’implementazione dei principi dell’economia circolare nelle Aziende.
Le Aziende devono definire, all’interno della propria Politica aziendale, gli obiettivi e le strategie da mettere in atto per attuare la transizione da economia lineare a circolare.
La norma detta le linee guida per una comunicazione da parte delle Aziende, tramite la verifica di un Ente di terza parte, del proprio livello di maturità (Dichiarazione di Assessment); tale verifica è basata sui sei principi chiave dell’economia circolare (Pensiero Sistemico, Innovazione, Gestione Responsabile, Collaborazione, Ottimizzazione del Valore, Trasparenza).
Le Aziende potranno definire il loro livello di maturità, rispetto ai 6 principi chiave, che potrà risultare: non strutturato, basilare, in crescita, impegnato, eccellente.
Annualmente sarà prevista una revisione dell’assessment che potrà mettere in evidenza i progressi fatti e gli obiettivi raggiunti.

Economia Circolare UNI/TS 11820:2022

Definire una metodologia di raccolta delle informazioni necessarie per misurare la circolarità aziendale.

Definire un set di indicatori atti a misurare, attraverso un sistema di rating, il livello di circolarità dell’Azienda ed il miglioramento dello stesso nel tempo.

Bilancio di Sostenibilità

(Documento di rendicontazione e comunicazione trasparente): Negli ultimi anni si sente sempre di più parlare del Bilancio di Sostenibilità (detto anche sociale) ma a tanti non è ancora ben chiaro di cosa si tratta o a cosa serva e spesso lo si confonde con il Bilancio d’esercizio. Il Bilancio di Sostenibilità gli assomiglia nella forma ma non nella sostanza; è anch’esso un documento che permette di comunicare periodicamente, in modo volontario, gli esiti sulla situazione economica dell’Organizzazione, in più riportando l’impatto sociale e ambientale che ha sul territorio in cui opera.
Il Bilancio di Sostenibilità è un documento che si rivolge a tutti gli stakeholder, o “portatori di interesse”, riferimento a tutte quelle categorie di persone che vengono toccate dall’attività svolta da una certa impresa, da un ente pubblico o anche solo da un’associazione: cittadini, dipendenti, coloro che hanno rapporti economici con l’impresa, ente o associazione sul territorio, comunità, fornitori, autorità locali e giornalisti.

Il Bilancio di Sostenibilità dimostra la “integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.
È un atto rivolto a tutti gli stakeholder nei confronti di un percorso di comunicazione sugli impegni presi dall’impresa nell’ambito della Responsabilità d’Impresa – Corporate Social Responsibility (CSR).

ISO 14067:2018 Carbon Footprint di prodotto o di servizio

Che definisce i principi, i requisiti e le linee guida per la quantificazione ed il reporting della CFP (Carbon Footprint di prodotto e/o di servizio); la CFP è la somma delle emissioni e delle rimozioni di gas ad effetto serra (GHG) lungo il ciclo di vita di un prodotto o di un servizio.
Per comunicare l’impatto ambientale delle proprie attività l’Azienda deve calcolare la propria Carbon Footprint.
L’impronta di carbonio rappresenta la quantità di emissioni di gas serra prodotte direttamente o indirettamente dalle attività aziendali; queste emissioni contribuiscono al cambiamento climatico e alla destabilizzazione del nostro ecosistema.

ISO 14064 (parte 1) Carbon Footprint dell'Organizzazione

Specifica i requisiti di progettazione e sviluppo a livello aziendale degli inventari di gas serra (Carbon Footprint dell’Organizzazione) e ISO 14064 (parte 2) specifica i requisiti per quantificare, monitorare e riportare le riduzioni delle emissioni e i progressi fatti nei progetti di rimozione dei gas serra.

ISO 14046 e ISO 46001 Water Footprint

Specificano i requisiti del Sistema di Gestione per contabilizzare ed ottimizzare il consumo d’acqua (Water Footprint).
Utili quindi per quantificare e comunicare gli impatti ambientali dovuti al consumo di acqua nei propri processi e per ottimizzare la gestione delle risorse idriche e dei processi produttivi.

ISO 14021 Dichiarazione di impatto ambientale di prodotto

è una dichiarazione degli impatti ambientali di un prodotto, generati lungo tutto il suo ciclo di vita; è un’etichetta ambientale di tipo II che si basa sulla metodologia LCA "Life Cycle Assessment".

ISO 14025 Dichiarazione di impatto ambientale di prodotto

è una dichiarazione degli impatti ambientali di un prodotto, generati lungo tutto il suo ciclo di vita; è un’etichetta ambientale di tipo III che si basa sulla metodologia LCA "Life Cycle Assessment".

LCA "Life Cycle Assessment" (ISO 14040 e ISO 14044)

Per tutte le Organizzazioni che intendono valutare i potenziali impatti ambientali di un prodotto o di un servizio originati durante tutto il suo ciclo di vita.

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto, meglio nota come EPD (Environmental Product Declaration)

è, in sintesi, uno strumento di informazione e comunicazione pensato per migliorare la comunicazione ambientale fra produttori, da un lato (BtoB: business to business), e distributori e consumatori, dall'altro (BtoC: business to consumers).
La EPD, prevista dalle politiche ambientali comunitarie, e derivante dalle norme della serie ISO 14020, è fondata sull'esplicito utilizzo della metodologia LCA, cardine attorno a cui ruota la Dichiarazione e fondamento metodologico da cui scaturisce l'oggettività delle informazioni fornite.
LCA (Life Cycle Assessment) definisce il consumo di risorse (materiali, acqua, energia) e gli impatti sull’ambiente circostante nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto; le fasi minime considerate vanno dall’estrazione delle materie prime, il loro trasporto al sito di produzione e la produzione stessa (si dice "dalla culla al cancello"), oppure fino alla dismissione del prodotto stesso (si dice "dalla culla alla tomba").
Pur mantenendo l'attenzione al prodotto, sia esso merce o servizio, le Aziende hanno la possibilità di comunicare le proprie strategie e l'impegno ad orientare la produzione nel rispetto dell'ambiente valorizzando il prodotto stesso.
L’EPD è uno schema di certificazione volontaria, un documento che fornisce informazioni dettagliate (oggettive e confrontabili) sull’impatto ambientale di prodotti o servizi, considerando variabili importanti come: il consumo energetico e di materie prime, le emissioni atmosferiche, la produzione di rifiuti e gli scarichi in corpi idrici.
La EPD consente di semplificare l’attività di confronto tra prodotti o servizi equivalenti sul mercato.
Periodicamente l’Ente verificherà che il sistema di controllo del processo sia adeguatamente attuato e, a campione, che le Dichiarazioni emesse siano conformi ai requisiti applicabili alle singole dichiarazioni secondo il Programma EPD©.

I vantaggi della certificazione EPD:
- I prodotti e/o servizi certificati si differenziano da quelli presenti sul mercato, permettendo all’Azienda di comunicare in maniera efficace e trasparente il loro impatto ambientale.
- Orienta i clienti nel calcolare l’impatto ambientale dei prodotti (es. semilavorati) (BtoB) e compiere scelte d’acquisto consapevoli (BtoC).
- Valorizza e migliora il brand aziendale adottando una politica di trasparenza nei confronti degli stakeholders, il logo EPD è infatti un potente strumento di marketing ed aiuta l’Azienda anche a difendersi meglio nei confronti delle Organizzazioni Ambientaliste.
- Aumenta le opportunità di business qualora l’Azienda intenda ottenere protocolli di sostenibilità o partecipare a gare d’appalto green.
- Ottimizza i processi produttivi e riduce i costi/sprechi all’interno dell’Azienda, monitorando il miglioramento delle prestazioni ambientali dei prodotti/servizi.
- Comunicare in modo chiaro, trasparente ed oggettivo le prestazioni ambientali relative ad un prodotto/servizio lungo tutta la filiera produttiva.
- Contribuire all’ottenimento di crediti per i protocolli di sostenibilità (Es. LEED V4).
- Dimostra la percentuale di materia riciclata dei materiali impiegati per gli interventi di riqualificazione energetica e strutturale e offre maggiori possibilità di accedere al superbonus 110%.

ISO 14063:2020 “Gestione ambientale - Comunicazione ambientale

Risulta di grande aiuto nel fornire alle Aziende le indicazioni guida su: principi generali della comunicazione ambientale, politica e strategia di comunicazione, pianificazione e gestione di attività di comunicazione ambientale.
La comunicazione è il processo di condivisione delle informazioni da utilizzare per creare fiducia e credibilità nel contesto dove opera una organizzazione. In particolare, nell’odierno scenario competitivo, la comunicazione ambientale è diventata un’attività strategica per incrementare la brand reputation e rispondere alle crescenti richieste dei diversi steakholders.
Una comunicazione ambientale efficace permette di:
a) aiutare gli steakholders a comprendere gli impegni, le politiche e le prestazioni ambientali di un'Organizzazione;
b) aumentare la consapevolezza e la cultura ambientale di tutte le persone che lavorano all'interno dell'organizzazione;
c) migliorare la comprensione delle esigenze e delle preoccupazioni delle parti interessate;
d) favorire il dialogo biunivoco tra organizzazione e contesto esterno e quindi la raccolta di spunti/suggerimenti per il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali;
e) promuovere i risultati ambientali di un'organizzazione;
f) rispondere alle preoccupazioni delle parti interessate in situazioni di crisi o di emergenza.

ISO 30415 "Diversity & Inclusion"

Attraverso lo Standard ISO 30415 su “Diversity and Inclusion” l’Azienda può dimostrare il proprio impegno sulla capacità di valorizzare la diversità nell’ambiente di lavoro.

In tema di inclusione sociale permette di ridurre il divario tra donne e uomini sul fronte della parità salariale a parità di mansioni, delle opportunità di carriera, della tutela della maternità.

Le dimensioni della diversità includono le caratteristiche demografiche e altre caratteristiche personali della forza lavoro, ad esempio età, disabilità, sesso, orientamento sessuale, genere, identità di genere, razza, colore, nazionalità, origine etnica o nazionale, religione o credo, come nonché le caratteristiche legate al contesto socio-economico.

La Norma si applica anche alle relazioni della catena di fornitura e alle relazioni con le parti interessate esterne per garantire equità, correttezza ed uguaglianza.

La Parità di Genere UNI PdR 125:2022

Che rappresenta una delle grandi sfide attuali e del prossimo futuro per Aziende che vogliano essere realmente sostenibili e contribuire al miglioramento degli standard lavorativi.

Il Sistema di Gestione per la Parità di Genere prevede la strutturazione e adozione di un insieme di indicatori prestazionali (KPI, di natura sia qualitativa che quantitativa) inerenti le Politiche di Parità di Genere e riguardanti nello specifico 6 Aree: Cultura e strategia, Governance, Processi HR (Human Resource), Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in Azienda, Equità remunerativa per genere, Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

La certificazione Social Footprint (SFP)

Che valorizza l'impegno di trasparenza lungo l'intera catena di fornitura di una Organizzazione, portando quest'ultima a rendicontare le modalità di coinvolgimento e monitoraggio dei Fornitori sul rispetto dei diritti dei lavoratori.
La finalità ultima della certificazione SFP è quella di coinvolgere il consumatore in scelte di acquisto più consapevoli e supportare le Organizzazioni nella comunicazione trasparente al mercato.
L’Organizzazione che si certifica, da un lato assume l’impegno di stimolare il miglioramento delle condizioni etico sociali dei diversi anelli della sua filiera di produzione; dall’altro, si impegna a rendere trasparente al consumatore la filiera da cui un prodotto proviene, la localizzazione dei fornitori e degli attori coinvolti nel processo di realizzazione finale del prodotto e le relative informazioni.
Così facendo l’Organizzazione può comunicare al mercato l’«impronta sociale» di un suo prodotto, contrassegnandolo con un’apposita etichetta e associandovi ulteriori informazioni con altri mezzi (tra cui il web). L’«impronta sociale» è misurata attraverso l’uso di appositi indicatori, i quali sono sottoposti al parere del Comitato di Stakeholder dello schema SFP.
A seconda del numero, del tipo e del dettaglio degli indicatori, l’etichettatura SFP prevede due livelli:
- Livello base: rappresentato dalla lettera «A»
- Livello approfondito: rappresentato dalle lettere «AAA»
L'obiettivo della SFP è permettere alle Aziende di comunicare in modo trasparente il proprio impegno etico-sociale e l’origine dei prodotti, coinvolgendo il consumatore nelle scelte di acquisto.

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